Le neuroscienze convalidano l’ipotesi
che i brand di maggior successo
riescono a imporsi all’attenzione del consumatore
solleticando opportunamente la sua sfera affettiva.
A determinare la scelta del prodotto
non sarebbero infatti le nostre valutazioni razionali,
bensì un insieme di pulsioni e di emozioni.
Martin Lindstrom
Il brand è un nome, un termine, un design, un simbolo o qualsiasi altra caratteristica che identifica il bene o il servizio che un venditore propone al mercato con caratteristiche distintive rispetto a quelle dei competitor.
Le tecniche e gli studi di neuromarketing applicati al mondo del brand prendono il nome di: neurobranding.
Il neurobranding è quell’attività di posizionamento di un prodotto o di un servizio nel cervello di un individuo attraverso le tecniche di neuromarketing. Si va dalla creatività, alla fase progettuale, all’advertising, alla strategia di marketing e brand positioning, utilizzando i principi delle neuroscienze per comunicare al meglio ai consumatori l’identità di marca di un brand e per modellare il comportamento degli acquirenti attraverso gli archetipi, i bias cognitivi, le emozioni e il contesto comunicativo.
Il neurobranding si avvale di tecniche predittive, oltre che di strumentazioni tecniche di rilevazione, per comprendere la customer experience e rilevare i bisogni latenti dei consumatori in modo etico, cioè senza creare condizionamenti manipolatori.
Il neurobranding attinge a diverse scienze per ottenere i risultati desiderati, che sono la linguistica, la filosofia del linguaggio, la sociologia, la psicologia, l’antropologia, la semiotica e l’etica.